LE NOBILI ORIGINI (Braccio di Ferro n° 465 Dicembre 1986)

Le nobili origini

Una triste storia di emarginazione.
Pisellino entra in casa in lacrime raccontando di essere stato escluso dagli altri bambini del quartiere a causa della sua discendenza da una famiglia di umili pescatori. Per consolarlo, Braccio di Ferro gli rivela, senza il minimo tatto, di non essere il suo vero padre e di averlo rinvenuto, assieme a suo zio Procopietto, in un barile di spinaci che aveva ordinato per posta dal Regno di Pappafico. Il poppante, il cui vero nome sarebbe Massimiliano Augusto, era stato portato via da quel Regno, di cui era il legittimo erede al trono, per sfuggire alle grinfie dell’altro suo zio, Ser Lardone che voleva ucciderlo per usurparne la carica. Per nulla turbato dal racconto, non curante del fatto di poter reclamare in qualunque momento il suo trono, e soprattutto di avere un nome da cristiano e non da vegetale, Pisellino, entusiasta corre a raccontare agli amici la sua vera storia. Questi però non credono a una parola e dopo averlo schernito lo scacciano nuovamente.

LE NOBILI ORIGINI (Braccio di Ferro n° 465 Dicembre 1986)ultima modifica: 2004-06-10T15:25:36+02:00da halting
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