A CACCIA DI SPIE (tuttobraccio n°52 -settembre 1985)

Iniziamo un ciclo sul suicidio (presente già nelle prime due storie)

Braccio di Ferro viene invitato dal ministro della difesa a sgominare le “invisibili” spie che infestano il ministero. Il primo impatto non è incoraggiante: le spie, che poi si riveleranno essere i mings, sono nascoste veramente bene (lo stesso pancione del ministro nasconde un ming!)e sopratutto riescono a demoralizzare Braccio di ferro, sostituendo i suoi spinaci con degli spinaci fasulli, inducendolo a credere che non fanno più il solito effetto. Senza spinaci Braccio di Ferro è un uomo finito e decide quindi di SUICIDARSI. La pietra che si lega al collo per gettarsi al fiume è troppo leggera; addirittura galleggia. Decide allora di riprovare con un macigno più grosso, ma per sollevarlo ricorre agli spinaci. E’ qui che capisce che la sua verdura preferita possiede ancora i suoi fantastici effetti, e così, dopo aver dissuaso il ministro da analoghi propositi suicidi, torna al ministero per concludere la missione con successo.

A CACCIA DI SPIE (tuttobraccio n°52 -settembre 1985)ultima modifica: 2004-06-23T19:42:45+02:00da
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